Lucrezia Borgia di Antonio De Cristofaro è la cronaca romanzata di una figura femminile in evoluzione, che lontana dalla sua famiglia, di fronte alle avversità e alle dolorose perdite, scopre la forza che è in lei grazie alle arti e alla religione.
“Penso che se io morissi e che con i miei mali finisse il desiderio, un amore così grande si spegnerebbe e il mondo intero rimarrebbe senza amore.”
Alla sua seconda pubblicazione con Letteratura Alternativa Edizioni, dopo Il perdente, Antonio De Cristofaro si cimenta con un romanzo a sfondo storico, la cui protagonista, Lucrezia Borgia, è una figura lontana dalla donna spietata che ordisce tranelli, così come ci tramanda la tradizione leggendaria.
La narrazione si apre con il commiato della giovane aristocratica dalla sua città di origine, Roma, nel giorno delle nozze, quando suo padre, il Papa Alessandro VI, la osserva con sguardo commosso e animo orgoglioso. La ragazza, promessa in sposa ad Alfonso I d’Este, affronta un lungo viaggio prima di giungere alla sua nuova vita, che la allontanerà per sempre dal suo, seppur complesso e ricco di imbrogli familiari, idilliaco passato.
La Lucrezia di De Cristofaro è dunque una fanciulla che cresce e matura in un clima di efferatezze militari e ragion di stato alle quali è destinato il suo consorte e di cui lei si tiene alla larga. É la descrizione della condizione che spettava alle nobili donne della società rinascimentale, dedite alla cura di sé, del proprio fisico da mostrare perennemente abbigliato e impreziosito da gemme preziose. In questo l’autore si rivela molto attento, dilungandosi in descrizioni meticolose su stoffe, broccati e gioielli. L’operazione di vestizione delle nobili era lungo e stancante e Lucrezia Borgia poteva contare su uno stuolo di ancelle operose e devote, delle quali De Cristofaro ci offre accurati ritratti psicologici. La figura di Lucrezia nel corso della narrazione si evolve, da fanciulla viziata a donna che prende seriamente il suo ruolo di moglie e madre, ed è proprio dalla maternità che apprenderà le lezioni di vita più dure. Vittima di gravidanze difficili, aborti e lutti, svilupperà una ben salda forza d’animo, rifugiandosi con sempre maggiore devozione nella spiritualità. Lucrezia ci tiene al suo angolo di preghiera che ha fatto allestire nella stanza da letto, dove si inginocchia per ore rivolgendosi al Signore.
Lontana dalla sua famiglia di origine, dovrà sopportare la distanza e le tristi notizie di gravi lutti e in questi casi affidarsi ai ricordi, di una dolce e ingenua bambina dai lunghi boccoli dorati, ignara del destino che il futuro le avrebbe riservato. Tra una perdita e un dolore, Lucrezia riemerge, ricolma della fede cattolica, come una fenice, ogni volta. Si spegne per un lungo periodo, ma si rialza con coraggio e torna più forte di prima. Sopporta le invidie di corte e le infedeltà coniugali, ma lo fa riconquistando il consorte, contando sul suo fisico sempre giovane e florido. L’atmosfera della narrazione è prevalentemente drammatica, rotta, nella parte centrale, da una spesso ilare e grottesca vicenda di commercianti che arredano la dimora destinata a Lucrezia e ad Alfonso, episodio che in ogni caso fornisce interessanti notizie circa il lavoro artigianale dell’epoca.
Lucrezia Borgia di Antonio De Cristofaro edito da Letteratura Alternativa Edizioni è dunque un libro per riscoprire una nuova immagine del personaggio storico tramandato, quello di una donna pacata, dall’animo sensibile, dedita alla poesia e alla preghiera, e donna amorevole. Chissà, allora, dopo la lettura della Lucrezia di De Cristofaro, il lettore per quale immagine parteggerà.
Chi è Antonio De Cristofaro
Di origine casertana, Antonio De Cristofaro studia e si laurea all’Istituto Orientale di Napoli in Lingue e Letterature Straniere Moderne, indirizzo europeo, specializzandosi in lingua inglese e francese che insegnerà a Milano, dove si trasferisce subito dopo la laurea e dove tutt’oggi vive con la sua famiglia. Nel 2007 pubblica il suo primo racconto ”Vite spezzate, il sogno e la memoria” che ottiene il terzo posto al Concorso Letterario Internazionale della città di Savona. Nel 2014 pubblica “Giada”, romanzo che si classifica sesto nel concorso letterario internazionale “Pegasus” città di Cattolica e che ottiene il premio speciale: “Il porticciolo”al concorso letterario internazionale “Montefiore”. Seguono, nel gennaio 2016 i romanzi ”L’inganno” per la casa editrice Silele Edizioni e, nel 2018, “Il perdente” per la casa editrice Letteratura Alternativa, premiato con la targa di merito nella sezione “romanzi inediti” al primo concorso letterario Milano International 2017. Nel 2019 pubblica il suo secondo libro per Letteratura Alternativa Edizioni, il romanzo a sfondo storico “Lucrezia Borgia”.