Immaginiamo di entrare, in questi giorni, in un teatro.
Vuoto, freddo, silenzio.
Luci spente, sipario calato, sedie sgombre.
Proviamo ad attraversare il corridoio, mentre spifferi di vento ci tagliano il viso. Dietro di noi, ombre di spettatori che inondano l’atmosfera con una pioggia di applausi. Sopra di noi riecheggiano voci di attori, mentre si diffondono le note dell’orchestra. Tutto si rianima, proprio come in un castello. E gli attori che calcano la scena sono gli eroi che vivono la loro e la nostra avventura.
Quel che ci resta, in questi giorni, è l’immaginazione, la forza dei ricordi e la potenza della speranza che, molto presto, le emozioni che l’arte sa regalarci, nella condivisione di una passione, tornino a riempirci il cuore.
E le parole. Restano le parole che si fermano in gola.
Tiziana Manfredi, cantante e attrice di teatro, pugliese, ha provato, assieme a suo fratello Vito, musicista e cantautore, a dare voce alle parole serrate di molti artisti come lei. Ne è venuto fuori, in una notte di dicembre, un testo presto messo in musica dal fratello, il quale ha diretto il videoclip che ne è seguito, girato presso il Cine Teatro “Gerardo Guerrieri” di Matera.
Leggendo le parole del testo, si viene subito scagliati nella realtà, tangibile, di una categoria di professionisti che forse fino ad oggi non avevamo ancora apprezzato abbastanza. Artisti, professionisti, che ci hanno tante volte accompagnato con le loro musiche e parole nei momenti più importanti della nostra vita. Artisti che vivono della loro arte e che oggi sono fermi, contro la loro volontà.
“Un palco vuoto, lo sai, è uno spettacolo indegno/ Oltre il sipario, là fuori, nel buio, c’è un catenaccio al cancello” recita il verso di una strofa del brano Parole senza una voce. Il sogno degli artisti è prigioniero, “in questo tempo feroce” di una mano invisibile, che stringe sempre più forte in una morsa di sdegno che rasenta l’umiliazione.
“Perché l’artista è quell’uomo sul palco, che non vuole morire.”
Forse non abbiamo ancora capito abbastanza quanto l’arte sappia renderci umani e quanto ci aggreghi. Parole senza una voce traduce questo pensiero in musica, e noi ascoltatori non possiamo fare altro, con la nostra di voce, che farle sentire, più forti, queste parole, affinché non restino “solo parole come neve sui ghiacciai.” Perché se è vero, come ha affermato Victor Hugo che nell’arte la libertà è l’ispirazione, allora in questo tempo che stiamo vivendo, arido di arte, siamo davvero tutti incatenati a un cancello.
PAROLE SENZA UNA VOCE
Il testo
Mi guardo intorno e rifletto
Nella penombra spettrale di questa fredda stanza
Mi guardo intorno e rifletto
Nella penombra spettrale di questa fredda stanza
Un pianoforte muto, solo perché costretto
Dall’incalzante follia di quest’uomo che non è mai…
Non è mai folle abbastanza.
Nella mia mente risuonano quei tasti bianchi e neri
Tra l’euforia della gente nei teatri, nelle piazze e nei locali
Tra gli applausi scroscianti e il tintinnio dei bicchieri
Che ci si sente importanti, che ci si sente… ci si sente speciali.
Un palco vuoto, lo sai, è uno spettacolo indegno
Oltre il sipario, là fuori, nel buio, c’è un catenaccio a un cancello
Solo il rumore assordante di quelle tavole in legno
In quel teatro ormai chiuso, che per noi…
Per noi artisti è un castello
Gli spalti, le platee, le poltrone, il botteghino
Da troppo tempo stan lì ad aspettare sotto quei riflettori
Che si riapra il sipario, che si faccia un provino,
Tra ballerini danzanti, tra musicisti ed attori.
E mentre si sparge del sale sulle nostre ferite
Paghiamo il prezzo di vivere in questo tempo, in in questo tempo feroce
Che inaridisce la mente, consuma le nostre vite,
E intanto passa veloce
In questo fiume che scorre e che non torna indietro mai
Che corre verso la foce
Restano solo parole come neve sui ghiacciai
Parole senza una voce.
E mentre regna il silenzio sopra le piazze deserte
Le luminarie, le folle, i sorrisi son vecchie fotoingiallite
Alle vetrine dei bar, dei negozi, gente a braccia conserte
Incatenati a questa arida terra, come le piante…
come le piante appassite.
È tempo di ripartire, ragazzi, oltre delirio e follia
Perché l’arte è una parte di noi che non può e che non deve sparire
Perché l’artista è una radio, un jukebox che ci fa compagnia
Perché l’artista è quell’uomo sul palco, che non vuole morire.
E mentre si sparge del sale sulle nostre ferite
Paghiamo il prezzo di vivere in questo tempo, in questo tempo feroce
Che inaridisce la mente, consuma le nostre vite,
E intanto passa veloce
In questo fiume che scorre e che non torna indietro mai
Che corre verso la foce
Restano solo parole come neve sui ghiacciai
Parole senza una voce.
PAROLE SENZA UNA VOCE
Il videoclip:
TIZIANA MANFREDI. Una vita per la musica
Tiziana Manfredi è cantante professionista e attrice di teatro.
A dieci anni esordisce sul palcoscenico. Pochi anni dopo, nel 1994 fa la sua comparsa in tv come solista su RaiUno in occasione del “50° anniversario C.S.I.”, presentata da Pippo Baudo e Simona Ventura. Seguono, la diretta su RaiDue “Ci vediamo… in Tv”, presentata da Paolo Limiti, la diretta su Tmc “Tappeto volante”, presentata da Luciano Rispoli, nel 2001 la diretta nella trasmissione televisiva “Brava gente”, presentata da Fabrizio Gatta e Cinzia Tani, mentre dal 2001 al 2003 è cantante solista al Capodanno di Rai International, presentata da P. Saluzzi e S. D’Amico e nel 2002 è cantante e attrice nello “Speciale Saranno Famosi”, presentato da M. De Filippi.
Nel 1999 ottiene il 1° premio nella categoria “Cantanti” in occasione del concorso televisivo “Giovani al via”, in onda su TMC. Dal 2010 al 2012 è attrice-cantante nel musical “Noi..figli delle stelle”, con la regia del celebre ballerino Adolfo Marazita.
Nel 2013 torna in TV, nella fiction televisiva “Il prezzo del potere” diretta da Daniele Filograna, con la partecipazione di Patrizia Rossetti, e a teatro con lo spettacolo autoprodotto“Nana’d”. Non ha mai smesso di studiare musica e frequenta corsi di vocologia e perfezionamento della tecnica vocale coi migliori esperti di logopedia e foniatria. Si è anche cimentata nella musica dance-house, incidendo i brani “Love beat” e “Lovely”, col nome d’arte Timanei.