In collaborazione con la pagina Astrologia Junghiana, proponiamo un accostamento fra astri e letteratura. I libri per il 2021 per ogni segno sono stati scelti da Mi libro in volo, alla luce delle frasi chiave in base ai transiti dei pianeti nel 2021.
Ariete: La direzione giusta. Finalmente senti che puoi agire. Nuove strade da percorrere.
Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello
«Mi sentivo paurosamente sciolto dalla vita, superstite di me stesso, sperduto in attesa di vivere oltre alla morte, senza intravvedere ancora in qual modo.»
Mattia Pascal, personaggio nato dalla penna tragicomica di Luigi Pirandello, raffigura lo spirito tormentato del primo segno dello zodiaco e del suo problema con l’alterità. Asfissiato dalla condizione sociale in cui si ritrova dopo anni in cui è stato sottoposto a pressioni familiari, Mattia Pascal decide di farla finita con la sua vecchia vita. Simula il suo suicidio, la morte della sua vecchia identità per sentirsi, finalmente, libero di agire. Il fu Mattia Pascal è un romanzo innovativo nello stile per l’utilizzo del monologo interiore e chi meglio dell’Ariete sa quante pippe mentali tesse nei labirinti della sua mente? Si domanda sempre se è all’altezza della situazione, se ha davvero accontentato tutti uscendone stimato e riconosciuto, al punto da dimenticare chi è e cosa vuole realmente. Mattia Pascal incolpa Copernico per i mali della società perché aveva dimostrato che la terra gira attorno al sole e che gli uomini sono soltanto atomi infinitesimali che girano con la terra. Il celebre protagonista pirandelliano cerca infatti all’esterno il responsabile della sua infelicità, ecco perché ritiene che la decisione drastica di sparire sia la soluzione ai suoi tormenti. Nei viaggi che si concederà, nei panni del nuovo sé Adriano Meis, vivrà momenti di solitudine ma impagabili, perché si sentirà invincibile e finalmente artefice del proprio destino. Un senso di onnipotenza che però non dura in eterno, perché Mattia deve fare i conti con il destino anonimo che si è costruito e sente una nuova scintilla ardere in sé, la voglia di tornare a vivere come Mattia Pascal, ma per sentirsi vivo prima deve scontrarsi con le leggi della società, che ormai lo considera morto e sepolto. Mattia Pascal deve reinventarsi ancora per essere nuovamente accettato dalla società, imparando a essere chi veramente egli è.
Toro: Essere sempre in guardia. La ricerca della stabilità. Siate coraggiosi.
«Era arrivato a un’età in cui, con intensità crescente, gli si presentava sempre la stessa domanda, di una semplicità così disarmante che non aveva gli strumenti per affrontarla. Si ritrovava a chiedersi se la sua vita fosse degna di essere vissuta.»
Uscito negli Stati Uniti nel 1965, Stoner di John Williams è un romanzo che ha riscosso un grande successo di pubblico oltreoceano, solo negli ultimi anni. Pubblicato in Italia da Fazi Editore con la traduzione di Stefano Tummolini, attualmente in libreria con l’edizione Mondadori, il libro presenta una scrittura chiara ed essenziale e ha da subito conquistato un’ampia fetta di pubblico. Il protagonista, William Stoner, è diventato l’emblema dell’eroe della normalità, individuo solido, come allude il suo nome, che agisce secondo alti valori morali. Dedito allo studio, William Stoner si trasferisce dalla fattoria di famiglia all’Università del Missouri, dove trascorre tutto il resto della sua vita, prima come studente poi come insegnante. Sposa la prima donna di cui si innamora, diventa padre, raggiunge riconoscimenti professionali agendo sempre secondo principi fermi. Tutta questa rettitudine, unita a una forte passione per i libri e la scrittura, rischia però di dividere il pubblico dei lettori. Se da una parte c’è chi esalta Stoner per i suoi sentimenti pacifici che fanno delle sue posizioni ferme una esistenza moralmente integra, dall’altra la sua mancanza di opposizione alle avversità della vita lo rende una figura passiva, che subisce la vita. È in quest’ottica che i lettori del Toro dovrebbero affrontare la lettura del romanzo, chiedendosi se la mansuetudine che appartiene loro sia la giusta chiave di volta per fare della propria vita un capolavoro. Essere schivi, pacati, o cocciutamente coerenti come Stoner, è una scelta di vita che infonde sicurezza e può anche considerarsi una dote da coltivare, purché non impedisca di diventare reali protagonisti delle proprie scelte.
Gemelli: Cautela. Lasciatevi trasportare e non agite d’impulso. Cercate una nuova direzione.
«Il divino è in te, non nei concetti e nei libri.»
Siddharta è il giovane figlio del Brahimino che cresce, assieme al suo fedele amico Govinda, sulla riva del fiume ascoltando le conversazioni dei vecchi saggi, affinando l’arte oratoria e praticando la concentrazione interiore. Siddharta è bello e studioso ed è amato da tutti. In particolar modo Govinda sa bene che il suo amico è destinato a una grande gloria. Ma Siddharta è inquieto. Nonostante le profonde conoscenze, il suo cuore è in tumulto dinanzi a un grande interrogativo: «… valeva la pena saper tutto questo, se non si sapeva l’uno e il tutto, la cosa più importante di tutte, la sola cosa importante?»
Siddharta cerca l’Atman, il tutto, il Sé del mondo, l’assoluto, «la fonte originaria nel proprio Io.» Decide allora di abbandonare la casa paterna per unirsi agli asceti Samana, fedeli seguaci del Buddha. Comincia così il suo lungo viaggio accompagnato da Govinda, che però non lascerà la comunità samana quando il suo signore proseguirà per una nuova strada. La coppia indissolubile si divide e seguiamo Siddharta da solo, alle prese con la scoperta dell’amore con la prostituta Kamala, che dopo avergli fatto conoscere i vizi della vita, egli abbandonerà, non sapendo che aspetta un figlio da lui. Il peregrinare di Siddharta lo condurrà sulle sponde di un fiume, dove fa la conoscenza del barcaiolo Vasudeva. Siddharta ritorna dunque all’acqua, simbolo di trasformazione. Il fiume infatti è vivo, è la vita nella sua eternità, fatta di volti e suoni. Ed è sul fiume che Siddharta ritrova suo figlio, orfano di madre, ragazzo ribelle che imparerà a lasciar andare per la sua strada, in una ciclica ripetizione degli eventi.
Siddharta raffigura dunque l’uomo libero da dottrine, alla ricerca della pienezza della vita, della propria individualità. Il personaggio di Hesse incarna alla perfezione la vivacità mercuriale dei Gemelli. Egli impara a fermarsi sul fiume, a dare ascolto ai racconti del fiume, all’eterno scorrere della vita, per ritrovare infine, il suo fratello-doppio Govinda, il quale baciandogli la fronte, sul suo volto vede il sorriso del Buddha.
Cancro: Liberarsi dalle catene. Sradicarsi. Iniziare a crescere.
«Ubbidisci al comando della tua coscienza, rispetta sopra tutto la tua dignità, madre: sii forte, resisti lontana, nella vita, lavorando, lottando. Consèrvati da lontano a noi; sapremi valutare il tuo strazio d’oggi: risparmiaci lo spettacolo della tua lenta disfatta qui, di questa agonia che senti inevitabile.»
Una donna di Sibilla Aleramo è il libro autobiografico della scrittrice, giornalista e poetessa Rina Faccio, che scelse di farsi chiamare con lo pseudonimo con cui tutti la conosciamo. Il romanzo si apre con la descrizione idilliaca della sua giovinezza trascorsa nelle campagne del marchigiano dove suo padre, professore di scienze, aveva accettato l’incarico di dirigere la propria azienda industriale. La giovane Rina cresce libera, istruita dai principi scientifico-positivisti del padre, per il quale nutre un profondo affetto, sempre presente nei suoi riguardi, essendo la madre soggetta a crisi depressive che l’avevano fatto rinchiudere nel manicomio di Macerata. Appena sedicenne, Rina subisce lo stupro da parte di un dipendente dell’azienda paterna dove lei lavorava come impiegata contabile. Per evitare lo scandalo, sarà costretta a sposarsi. Inizia così il declino della Rina donna, che scivola sempre più verso l’infelicità. La Rina donna risente del clima provinciale del paese in cui vive e, proprio per le sue aspirazioni letterarie e la sua apertura mentale, sarà soggetta a discriminazioni e violenze fisiche da parte del marito, fino ad arrivare a prendere una drastica decisione, che le cambierà per sempre l’esistenza. Rina abbandona la sua famiglia per trovare sé stessa, per realizzare le sue ambizioni di scrittrice. Durante una notte accarezza suo figlio, conscia di arrecargli un grande dolore, ma speranzosa che un giorno egli possa capirla, e lascia per sempre la sua casa delle Marche. Una donna è dunque la rappresentazione, concreta, del dilemma interiore dell’anima che cerca sè stessa e che si sente perennemente prigioniera delle imposizioni sociali, dei doveri morali e dei fantasmi interiori che la assillano. La sensibilità cancerina è tutta racchiusa in quella corazza che si porta sempre addosso per proteggersi dalle delusioni del mondo esterno, ma che spesso risulta troppo ingombrante, e arriva dunque il momento di liberarsene. In Una donna di Sibilla Aleramo, la decisione radicale presa dalla protagonista incarna la scelta decisiva del femminile di essere presente a se stesso, uno strappo profondo all’interno della propria Anima, una ferita difficile da rimarginare, ma necessaria per rinascere a nuova vita.
Leone: Voglia di rivoluzione. Fuggire dalle responsabilità. Trovare lucidità.
«Incolperà l’uom dunque sempre gli dei?
Quando a se stesso i mali fabbrica,
dei suoi mali a noi dà carico
e la stoltezza sua chiama destino.»
Odissea è il lungo viaggio dall’eroe greco Ulisse verso casa, dopo aver partecipato alla lunga guerra di Troia. Finalmente, dopo anni trascorsi a combattere, durante i quali ha dato prova della sua innata astuzia, l’eroe si imbarca per far ritorno alla sua Itaca. In letteratura quello di Ulisse rappresenta il viaggio dell’eroe per antonomasia, un passaggio iniziatico alla scoperta di se stesso. Nonostante il tragitto da Troia a Itaca sia geograficamente breve, il viaggio di Ulisse si protrae per dieci anni. Ogni volta Itaca sembra più vicina, ma una forza esterna frena l’eroe dal metter piede finalmente sulla sua isola. Dal Mar Egeo Ulisse, prima di far ritorno a casa, approderà alle attuali Malta, Sicilia, Campania, Corsica fino allo stretto di Gibilterra. Il nome dell’eroe omerico, in greco Odisseo, vuol dire multiforme. Personalità versatile e scaltra, nel suo lungo peregrinare Ulisse affronterà personaggi mostruosi, incantatori, tentatori. Fra tutti, il nemico più temuto è Poseidone, che sfoga sull’eroe le sue ire di dio vendicativo. La divinità marina, nonché tellurica, incombe su Ulisse come una grave e costante minaccia. Ma Ulisse affronta il suo viaggio con estrema lucidità e non si tira indietro da alcun pericolo. Il coraggio è una prerogativa del segno del Leone, che sa di poter superare le sfide a testa alta. Un po’ naufrago un po’ abile marinaio, il Leone come Ulisse si scontrerà con sé stesso prima di tornare a casa e ricongiungersi alla sua amata e paziente consorte Penelope, che con il suo lento tessere la tela ha dato prova di saper accogliere e domare il tempo con saggezza.
Vergine: Cambiare e rinnovarsi. Mettere ordine alla confusione. Il momento del raccolto.
Vela bianca di Sergio Bambarèn
«… per chi ha finalmente trovato la pace in se stesso e compreso l’essenza della mortalità fisica, il tempo diventa un silenzioso compagno, un tesoro, uno stimolo ad apprezzare ogni momento della propria vita senza darlo per scontato.»
Quando la quotidianità asfissia e impedisce di cogliere il bello in quanto ci circonda, allora forse è giunto il momento di fermarsi un attimo a riflettere. Lo hanno capito Micheal e Gail, marito e moglie neozelandesi decisi a salvare il loro amore, che partono su una imbarcazione poco stabile per attraversare le acque dell’emisfero australe verso terre che non sono segnate sulle carte geografiche, con l’obiettivo di ritrovare l’equilibrio perduto e scoprire nuove spinte vitali grazie a una avventura che si rivelerà miracolosa. L’elemento magico del romanzo di Sergio Bambarèn, autore di origini peruviane, è proprio un libro, donato alla coppia protagonista da un anziano libraio, dalle pagine vuote che si riempiranno nel corso del viaggio. Durante la loro traversata, i due innamorati si lasciano guidare dall’intuito, in pieno oceano, senza coordinate geografiche, per trovare, infine, la giusta rotta che farà scoprire loro il valore del tempo e della vita che intendono condurre. Sempre presente a se stesso, infaticabile lavoratore e dedito all’analisi di ogni situazione, il segno della Vergine spesso si fa sopraffare dal desiderio di vedere l’ordine esteriore, dimenticando quello interiore. Arrestando per un attimo la sua corsa mentale, perdendo la rotta della razionalità, potrebbe risultare più facile cogliere soluzioni a lungo inseguite che sfuggono al controllo.
Bilancia: Il momento del divertimento. Leggerezza e profondità. Gioco e realtà.
«Sono stato nel paese delle meraviglie con te, come al solito. Invece adesso vado a New York, col prossimo traghetto.»
Alla morte del padre, il piccolo Patrick Dennis, dieci anni, viene affidato all’eccentrica zia Mame Dennis. La donna, raffinata e dedita a una vita mondana assai vivace, vive, servita da un maggiordomo giapponese, in una elegante abitazione di Boston. Entusiasta di prendersi cura del suo nipotino, cercherà di impartirgli una educazione libera da prescrizioni sociali, rischiando di metterlo ripetutamente in imbarazzo. Il tenore di vita della donna subisce presto il tracollo a causa del famoso venerdì nero del ’29. Incapace di gestire una attività lavorativa, proprio durante un esilarante pasticcio nella compilazione di alcune fatture, la donna incontrerà l’amore e convolerà presto a nozze, riconquistando il suo prestigio. Presto vedova, dopo un lungo anno di tristezza, si rimette in piedi tentando la carriera di scrittrice e continuando ad avere la cotta facile. Patrick, nel frattempo adolescente, veglia affettuosamente sulla zia con la quale ha instaurato un singolare ma forte legame familiare. Dai rapporti sempre più bizzarri con giovani e meno giovani, presa dal senso umanitario dell’adozione di alcuni ragazzi inglesi fuggiti dalla guerra, zia Mame vivrà accanto al nipote rocambolesche ed esilaranti avventure, tra fraintendimenti e incontri bizzarri, che permetteranno al ragazzo di affrontare la vita con spirito lieve e allo stesso tempo responsabile. Senza rendersene conto, Patrick è diventato un uomo che, grazie alla costante e spesso ingombrante presenza della zia Mame, ha imparato a non abbattersi dinanzi alle avversità. Ecco la lezione che il segno della Bilancia apprende dopo un lungo periodo di difficoltà: approcciarsi alla vita con un atteggiamento più leggiadro, mantenendo il suo consueto e raffinato savoir faire.
Scorpione: Difficoltà ad adattarsi. Togliere i bastoni tra le ruote. Cercare opportunità di cambiamento.
Sei come sei di Melania Mazzucco
«Adeguarsi alla realtà costava meno fatica. Forse questo significava maturare. O semplicemente vivere. Così aveva cominciato a proibirsi di desiderare ciò che sapeva di non poter avere.»
La dodicenne Eva crede di aver ucciso sotto un treno un suo compagno di scuola, che ha spinto per sbaglio durante un litigio. Spaventata, fugge da Milano nel suo giaccone color malva alla ricerca di Giose, che si è trasferito sugli Appennini. Alla morte del suo amato compagno Christian, insegnante di letteratura latina cristiana, Giose, musicista rock maledetto e tormentato da antichi fantasmi interiori, si è rintanato in se stesso, segnato dalla sofferenza di una doppia perdita. Eva, infatti, è stata affidata a uno zio. Eva è la bambina che Christian e Giose hanno adottato dopo un lungo e sofferto viaggio in Armenia. La giovane adolescente è piena di dolore dopo essere stata strappata a un legame pieno di amore che Christian e Giose hanno sempre saputo donarle. La storia che racconta la Mazzucco è sanguigna e verace come il modo di affrontare la vita dello Scorpione, che non abbassa facilmente la testa davanti ai limiti imposti. Quella di Eva e dei suoi due papà è una storia complessa, come il temperamento di questo segno, anche nella diversificazione dei piani temporali che si intersecano fra loro e nella abilità di raccontare la passione per la storia dell’arte attraverso l’intreccio di vicende drammatiche e al contempo romantiche. Il lungo e articolato viaggio di Eva alla scoperta di verità nascoste sul suo passato rappresenta il tortuoso percorso che il segno dello Scorpione percorrerà per imparare a rinnovare le circostanze intorno a sé.
Sagittario: Parlare per conoscere. Le relazioni al centro. L’espansione.
Mille splendidi soli di Khaled Hosseini
«I ragazzi, aveva capito, trattavano l’amicizia alla stessa stregua del sole: ne davano per scontata l’esistenza e traevano il massimo godimento dal suo splendore solo quando non lo guardavano direttamente.»
In un Afghanistan segnato dall’invasione delle truppe sovietiche, alla fine degli anni ’70, che ha decretato il declino artistico di una civiltà che cominciava a promuovere l’emancipazione femminile, i destini di due giovani donne, Mariam e Laila, si intrecciano drammaticamente tra loro per dar vita a un solido legame di amicizia. La prima è una harami, una bastarda, cresciuta nella parte alta di Herat in una kolba, casa di legno, ed è stata presto privata dei più cari affetti; la seconda è nata a Kabul ed è cresciuta circondata dall’affetto del padre che le ha inculcato l’amore per la cultura, dei fratelli e del suo più caro e innamorato amico Tariq. Rimasta orfana in seguito a un assalto militare della città, e incinta, Laila si ritrova sposa di Rashid, di cui Mariam è la prima moglie che non ha saputo dargli un figlio. Da un esordio circospetto, la loro amicizia presto sfocerà in un sentimento profondo, di rispetto e complicità, che le renderà forti dinanzi alle drammatiche avversità che la vita riserverà loro. La forte amicizia che lega le due protagoniste di questo intenso e avvincente romanzo di Hosseini ben si adatta al percorso del Sagittario che impara a mettere a servizio degli altri la sua temerarietà, scoprendo risorse preziose in sè stesso attraverso il valore della coesione sociale.
Capricorno: Monetizzare il passato. Cercare nuove soluzioni. Liberarsi delle responsabilità.
Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas
«Per quanto temprati al rischio possano essere gli uomini, per quanto possano essere avvertiti del pericolo, capiscono sempre, dal fremito del loro cuore e dal brivido della loro carne, l’enorme differenza che esiste fra il sogno e la realtà, tra il progetto e l’esecuzione.»
Edmond Dantès è tra i marinai più amati della storia della letteratura. All’epoca della restaurazione borbonica, Dantès, innamorato di Mercédès, che presto sposerà, è in attesa di essere promosso a capitano della nave mercantile Pharaon. Vittima dell’invidia dello scrivano Danglars che indice ai suoi danni una trappola, Dantès viene accusato di bonapartismo. Solo, privo di denaro, protezione e amore, è condannato a trascorrere il resto della sua vita nella prigione del Castello d’If. Quando sta per arrendersi alla sua sorte, sopraffatto ormai da stanchezza, delusione e disperazione, la conoscenza dell’abate Faria, un vecchio prigioniero che da anni scava un tunnel per fuggire dalla prigione, gli regalerà una nuova speranza. Liberatosi ed entrato in possesso di un tesoro, Dantès tornerà in Francia sotto mentite spoglie per ordire la sua vendetta ai danni di Danglars. Tuttavia, Dantès si rivelerà un uomo dai nobili intenti, padrone delle sue passioni e decisioni. Così come il protagonista del romanzo, dopo un lungo e penoso isolamento, riesce a tenere durevolmente in scacco i suoi nemici, dimostrando la sua tempra lucida e razionale, così il Capricorno coglie in sé stesso la capacità di valutare con realismo la sua condizione, imparando a sfruttarla a suo vantaggio, ottenendo un prolifico successo e dignitoso riconoscimento.
Acquario: Idee prendono forma. Agire con circospezione. L’intuizione, una facoltà da utilizzare.
«Si stancò dell’incertezza,del circolo vizioso di quella guerra eterna che lo ritrovava sempre nello stesso luogo, ma ogni volta più vecchio, più sfinito, più ignaro del perché, del come, del fino a quando.»
Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez
In un intreccio complesso di personaggi e avvenimenti che abbracciano un arco temporale di cento anni, dal 1830 al 1930,Gabriel García Márquez regala l’incantevole e magico ritratto della famiglia Buendia attraverso sette generazioni, nella immaginaria città sudamericana di Macondo. A fondare la città è Josè Arcadio Buendia che. dopo aver commesso un omicidio, fugge dalla sua città con la moglie Ursula e alcuni amici. Il viaggio, lungo e impervio, ha l’obiettivo di raggiungere la costa atlantica del Paese. Durante una notte, Buendia sogna una città fatta di ghiaccio che decide di chiamare Macondo. Il famoso incipit è focalizzato sul suo secondogenito Aureliano, primo nato a Macondo:
«Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito».
Sin dai primi capitoli, e in particolar modo nella figura dello zingaro Melquiades che trasmette a Josè Arcadio la passione per l’alchimia, si intravede l’aspetto surreale del romanzo che caratterizza l’intera vicenda, in cui si alternano le vite dei numerosissimi e spesso bizzarri personaggi, in uno strabiliante intreccio di destini, ambizioni, passioni e credenze.
Cent’anni di solitudine è dunque il libro che ben si adatta alla mente intuitiva del segno dell’Acquario per l’originalità della struttura, circolare e labirintica, nella quale saprà abilmente districarsi, fino a smascherare l’intento dell’autore in un epilogo sorprendente e geniale.
Pesci: Nuovi semi da piantare. Andare contro corrente. Fare un gran respiro e vedere un mondo nuovo.
Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi
«In quel momento un fulmine le era balenato in testa e all’improvviso le era tornata in mente la storia di quel caffè. Il caffè che vi porta indietro nel tempo.»
In una centenaria e leggendaria caffetteria giapponese accadono cose speciali quando ci si siede a bere il caffè. Fin quando questo è caldo, è infatti possibile rivivere un momento della propria vita che si rimpiange, in cui si è fatta la scelta sbagliata o si è lasciata andare la persona più importante. Lo sanno bene, e a loro spese, Fumiko, Kotake Hirai e Kei, ciascuno alle prese con il proprio cruccio, sentimentale e familiare.
Misteriosa e sfuggente come la personalità dei Pesci, la trama di Finché il caffè è caldo, romanzo amatissimo dal pubblico e che ha il suo seguito in Basta un caffè per essere felici, trasporta in una dimensione magica e a-temporale, dove si potrà nuotare in acque travolgenti e riemergere con nuove consapevolezze. Se nel passato non abbiamo fatto la scelta giusta, allora non è tardi per rimediare. È il presente la nostra possibilità, il momento in cui scegliere e cambiare. Basta con i rimpianti e i rimorsi, sembra sussurrarci l’autore: come davanti a una tazza di caffè, possiamo imparare a sorseggiare la vita, assaporandola e amandola, attimo dopo attimo.
Buon 2021 di letture che aiutino a scoprire l’eroe che è in ognuno di noi.