«Due tracce disegnate, una di fianco all’altra, a mano libera, senza limiti spaziali in divenire, possono essere perfettamente parallele oppure divergere, per sempre, lentamente, inesorabilmente; possono, anche, convergere repentinamente o più distanti nello spazio e, in questo caso, incrociarsi in un solo punto, per un solo magico istante. Des viveva solo per quel punto, per quell’istante, per quella magia. Le linee le tracciava istintivamente, senza pensare alle convergenze o alle divergenze. Il tempo e lo spazio avrebbero fatto il resto.»
Quanto partecipa l’uomo, nel corso della sua vita, alle sue decisioni? L’uomo è davvero libero o è predestinato? E se non siamo noi a decidere della nostra vita, allora non ci resta altro che accettare passivamente quanto ci accade? Il fato si abbatte su di noi e allora crediamo di essere puniti, perciò finisce che ci convinciamo di dover restare al nostro posto, di obbedire a un ordine prestabilito. Ma c’è forse una posizione meno estrema di intendere il Destino ed è il concetto greco di dáimōn (solitamente tradotto con demone che deriva probabilmente dal verbo daio, ovvero distribuire). Nella visione di un daimon che guida la nostra vita si ridimensiona l’idea che l’uomo sia sottomesso a una forza più grande, perché il Destino-demone seleziona i suoi interventi, poi lascia che la vita faccia il suo corso. Ed è proprio da questa prospettiva che l’autore Francesco Landi elabora una vicenda sentimentale in cui i protagonisti sono affidati un po’ al caso un po’ alle loro spinte decisionali.
«Cercarti in mille sogni e desideri è il mio vissuto, trovarti nel mio mondo è il mio infinito.»
Trevor, di professione interior design, è un uomo dal cuore appesantito per i numerosi dispiaceri subiti, di natura introversa e riflessiva; Carol è una donna d’affari, che si occupa di catalogare codici e somiglianze dei simboli utilizzati dai brand aziendali, bella ed elegante, disillusa dall’amore, insoddisfatta della sua vita, che in cuor suo forse aspetta ancora che qualcosa possa cambiare. Per lei la svolta arriverà proprio nel momento in cui decide di rompere con il passato.
I due protagonisti saranno coinvolti in un giro di incontri ravvicinati all’interno di una dimensione onirica. Solo chiudendo gli occhi i due possono avere visioni, sentire odori e affinare una certa sensibilità nel percepire quando la vita li avvicina.
La scrittura di Landi è pulita e precisa, quasi l’autore tema di incorrere in sbavature, ma questa sensazione di controllo che arriva al lettore è abilmente bilanciata da una tematica che ha del magico, a conferma del noto assunto “Non si vede che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi” contenuto nel Il piccolo principe, romanzo che all’interno della storia ha una funzione rivelatrice e medianica.
Ancorati alla realtà, siamo ciechi davanti ai segnali che ci giungono da una dimensione altra, sordi verso suoni impercettibili, insensibili a essenze che ci circondano. Quando Trevor ricorda il sogno ricorrente della sua vita, una donna che gli cammina accanto che a sua volta cammina accanto a un altro uomo, pensa al profumo della donna, una essenza che tenta di ritrovare quando, in occasione dell’allestimento di uno show room che propone «un percorso attraverso i cinque sensi» all’interno di uno spettacolo multimediale presso l’H5, «Un edificio multipiano di architettura moderna incastonato nella parte antica della città», elabora un software in grado di associare ai profumi più noti l’aroma che i visitatori si portano addosso.
«Si rese conto che la vita era fatta di coincidenze, di momenti in cui può succedere di tutto e altri invece in cui non accade nulla.»
L’autore ci ricorda che siamo circondati da segnali, ma insensibili a recepirli e, qualora lo facessimo, il loro vero significato lo capiremmo solo a disegno compiuto. Ed è proprio nel disegno (dal latino “signum”), che Trevor ricostruisce un certo piano al quale è, in un certo senso, predestinato. Des è un noto tatuatore, dotato di una sopraffina sensibilità: parla con gli occhi e i gesti delle mani, è in grado di cogliere cosa il suo cliente intende disegnarsi, segnarsi, sulla pelle. Gli schizzi che Trevor gli consegna (illustrati direttamente dall’autore) sono i segni che riceve dai suoi sogni. Chi è, allora, realmente Des? Un essere ambivalente e al contempo affascinante, misterioso e sfuggente. È un po’ come un vento che giunge improvviso e cambia spesso direzione e noi ci ritroviamo a essere parte di quel vento, fino a fonderci completamente in esso. Trevor e Carol saranno trascinati in una bufera di sorprendenti indizi. Sarà il vento a far arrivare alla donna un foglietto stropicciato, a condurla verso una libreria dove si ritroverà fra le mani una antica edizione del noto romanzo di Antoine De Saint-Exupéry.
Particolare attenzione, all’interno della vicenda, merita la città in cui essa è ambientata, Ersten. L’autore non si sofferma nelle descrizioni dei posti frequentati dai personaggi, ma li rende vividi creando atmosfere, quasi tattili. Le descrizioni sono percezioni per il lettore e Ersten diventa un non-luogo, un punto di incontro a-temporale in cui si fondono molteplici piani temporali ed esistenziali. A questa sovrapposizione si aggancia un sorprendente legame musica-scrittura. Nel romanzo “Incroci” le melodie diventano funzionali allo sbroglio delle vicende. Melodie jazz intervengono a disseminare indizi per ricomporre il mosaico dell’incontro d’amore predestinato, al punto che la sorte dei due protagonisti diventa un vero e proprio destino melodico
«Sempre, aveva visto fondersi due caratteri ben precisi: il cuore e la ragione. Aveva potuto constatare, Des, che solitamente il cuore tende a cercare, mentre la ragione aiuta a trovare.»
Incroci di Francesco Landi è un romanzo che coinvolge nel suo intricato e avvincente giro di vite e pone interrogativi su quelli che oggi consideriamo bisogni essenziali, quali il controllo sulle nostre azioni, la frenesia e la smania di successo, che proprio ne Il piccolo principe ritroviamo nei personaggi del re e del mercante, e forse, a pensarci bene, il Serpente potrebbe essere associato a Des, che con il suo intervento permette ai personaggi di cogliere l’importanza delle separazioni e dei dolori vissuti e trovare il coraggio di ricominciare. Perché, in fondo, siamo proprio noi che lasciamo aperta la porta al destino, invitandolo a entrare nella nostra vita.
Scheda del libro
Autore: Francesco Landi
Genere: Narrativa
Casa editrice: Letteratura Alternativa Edizioni
Pagine: 196
Prezzo: Euro 14,90
ISBN: 978-88-94815-75-7
Chi è Francesco Landi
Classe 1970, veneziano doc, Francesco Landi è avvocato di professione. Studia musica sin da ragazzino e oggi è compositore e strumentista di chitarra e tromba. Appassionato al jazz di Miles Davis e Chet Baker, ha raccolto le sue più importanti composizioni nel CD “GPF”, inciso nel 2015 e presentato in vari tour nel territorio. Incroci è il suo esordio narrativo, pubblicato nel 2019 da Letteratura Alternativa Edizioni. Il romanzo è stato ammesso al Salone Internazionale del Libro di Francoforte 2019 con la seguente motivazione: “Per la realizzazione plausibile della rappresentazione del gioco del destino che ordisce intrecci e occasioni. L’autore ha dimostrato di saper utilizzare tutti quegli elementi narrativi che concorrono a erigere un ottimo esordio”. Nel 2020 pubblica, sempre per Letteratura Alternativa Edizioni, il suo secondo romanzo, Un disegno dall’ombra.
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