Storia di una brava ragazza di Arianna Farinelli

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Storia di una brava ragazza di Arianna Farinelli - Edizioni Einaudi 2025

Nel suo romanzo “Storia di una brava ragazza” edito da Einaudi per la collana Stile Libero, Arianna Farinelli ci rivela cosa si nasconde dietro la facciata imposta di “brava ragazza”, ovvero la dolorosa lotta per l’autodeterminazione femminile.

«Mentre crescevamo, il sesso era ovunque…»

La scrittura a firma femminile, quella che si esprime attraverso il genere autofiction, è una ferita aperta, un urlo che non si sente, che autrici come Annie Ernaux e Susan Sontag non hanno paura di far esplodere. Esse scelgono di raccontare la propria vita, per esporre, anche attraverso una brutalità spietata, la realtà del corpo femminile, il suo essere prigione e riscatto, dolore e liberazione. Non è una scrittura che teme il contatto con la carne, anzi, è la carne stessa a parlare.

E c’è sempre un momento, nella storia in ogni donna, in cui una traccia fluida denuncia l’esistenza di una realtà altra, spesso mai detta, quella che le donne vivono dietro porte chiuse.

Quello delle donne è, dunque, un corpo “politico”, intrinsecamente legato alla storia e alla lotta delle donne.

Ogni goccia di sangue, a partire da quello mestruale, racconta una storia di sfida a un sistema che non riconosce la donna come pienamente umana.

Scheda del libro:

Storia di una brava ragazza di Arianna Farinelli - Feltrinelli 2025

Autrice: Arianna Farinelli

Genere: Narrativa 

Casa editrice: Einaudi

Pagine: 208

Prezzo: Euro 17,50

ISBN: 978-8806265663

 

«Mi ricordai allora quello che le avevo detto il pediatra l’ultima volta che ci aveva portati per una visita e lei si lamentava della stanchezza: signora, deve dormire quando il bambino dorme.

Quando il bambino dorme, dotto’, sono al lavoro oppure con quest’altra, gli aveva risposto lei indicando me. C’è qualcuno che l’aiuta?

Mia nonna, ma è molto anziana.

Si cerchi una ragazza più giovane che venga a darle una mano.

Mmmh, non ce la possiamo permettè, per ora.

Signora mia, lei è tornata a lavorare a tempo pieno una settimana dopo il cesareo. Non mi sorprende che ora si senta esausta e le venga da piangere di continuo. Ha bisogno di riposo.

Riposo? Ho cominciato a lavorà che non avevo dodici anni. Se Dio ce voleva riposate, non ce faceva donne. Me riposerò da morta. Anzi, me ricordi, nella prossima vita, di nascere maschio, disse ridendo.»

Leggere Storia di una brava ragazza” di Arianna Farinelli è come ascoltare quest’urlo contro la violenza silenziosa che ci viene inflitta ogni giorno: violenza sui nostri corpi, sulle nostre parole, sui nostri sogni.

Il patriarcato rimbalza in ogni pagina come un nemico intimo, che prende forma nella madre, nella nonna, negli amici e nelle amiche. È un parassita che infetta le menti e le relazioni, modellando il destino della donna fin dal momento in cui mettiamo piede nel mondo, spogliandoci della nostra natura per diventare “brave ragazze” conformi. Le esperienze dell’autrice sono quelle di tutte le donne, un destino scritto nel corpo e nelle aspettative sociali. Farinelli non fa sconto a nessuno, né alle istituzioni, né alle figure familiari, né tanto meno alla società che accoglie ogni donna solo se sa essere una cosa ben precisa, “una brava ragazza”, appunto.

Farinelli, alla stregua delle autrici a lei più care e che ispirano la sua scrittura, non si limita a raccontare la sua vita, ma affronta con coraggio le contraddizioni che emergono nell’emancipazione femminile, quelle che ci insegnano che il potere non è per tutte e che la libertà, anche quella tanto agognata, è un lusso che ci viene precluso dalla nostra stessa educazione. Con le sue parole si riflette sul potere del corpo, sul suo essere un oggetto di desiderio e allo stesso tempo di vergogna, condannato a non appartenere mai interamente alla donna che lo porta.

Il libro è attraversato da una tensione viva, una rabbia che non si spegne, come una scintilla pronta a divampare. È una scrittura che spinge a guardarsi dentro, a comprendere quanto, spesso, siamo tutti complici in un sistema che ci foraggia a essere “brave ragazze”, ma impedisce di essere veramente sé stesse.

Un libro che, come il corpo delle donne che racconta, non sarà mai davvero “domato”.

La scrittura femminile nell’autofiction, tanto recriminata (ancora) ai giorni nostri, è dunque questa: un’affermazione radicale della verità corporea, una rivolta contro la repressione che trasforma il corpo in oggetto di conoscenza e di potere. Non è una scrittura che si adatta. È una scrittura che spezza le catene del silenzio, che ci costringe a confrontarci con ciò che siamo, con ciò che non siamo mai stati autorizzati a essere. Una scrittura che è tutto, tranne che “gentile”, e Arianna Farinelli ce ne dà coraggiosamente un amaro assaggio.

 

Chi è Arianna Farinelli:

Storia di una brava ragazza di Arianna Farinelli - Edizioni Einaudi 2025

Arianna Farinelli è nata a Roma nel 1975. Nel 2001 si trasferisce negli Stati Uniti, dove consegue il dottorato di ricerca in Scienze Politiche (2009). Nel 2010 inizia a insegnare al Baruch College della City University of New York. Il suo primo romanzo è Gotico Americano (Bompiani, 2020).