Con una narrazione fluida e leggera, nel suo Vivere Volando la giovane autrice Giorgia Righi apre il suo cuore al pubblico rivelando una rara purezza d’animo, inconsapevole che gli aneddoti descritti conducono i lettori in una dimensione di maggiore consapevolezza e gratitudine verso il dono prezioso che è la vita.
È il novembre del 2018 quando in soli due giorni Vivere volando di Giorgia Righi, lanciato in crowdpublishing da Letteratura Alternativa Edizioni, raggiunge l’obiettivo delle 100 copie. A un anno dalla sua pubblicazione si rivela ancora un libro molto apprezzato dal pubblico perché, attraverso la sua lettura, i lettori intraprendono un viaggio sulle ali del tempo per scoprire come la vita ci sorprende ogni volta.
” Io lo sento in me, questo istinto che passa i confini, che sa scoprire un fondo comune delle varie creature in lotta fra loro su tutta la terra. E vorrei parlare di questo fondo comune, con voce sommessa e dolcissima”
(Etty Hillesum)
Può un fiore appena sbocciato resistere a un’improvvisa ondata di gelo? Sotto una violenta tempesta quel fiore può scegliere o di accasciarsi e abbandonarsi lentamente allo sfacelo, o di puntare con forza le sue radici al terreno e trarne il calore necessario per sopravvivere.
Nel suo Diario la scrittrice olandese Etty Hillesum, che accettò con dignità e gioia il suo destino di perseguitata, scrive: “Non sopravvalutare le tue forze interiori” perché è necessario “imparare anche ad accettare l’appassire della natura, senza opporvi resistenza. E sapere che ci sarà sempre una nuova fioritura.”
Giorgia Righi ha poco più di vent’anni e, da quando ha nove anni, combatte contro l’atassia di Friedreich, una malattia neurodegenerativa che colpisce il midollo spinale e il cervelletto, causando una progressiva e totale atrofia del corpo, lasciando intatte le capacità cognitive. Così, in un momento in cui dall’infanzia ci si comincia ad affacciare alla pre-adolescenza, Giorgia si è ritrovata a doversi affidare più di tutti a se stessa, alla sua forza e a una inesauribile tenacia, scoprendo il mondo seduta su una sedia a rotelle.
“A cosa servono i piedi se ho ali per volare”
(Frida Khalo)
Il segreto di Giorgia
Giorgia sa come librarsi in volo: sale in groppa a un volatile parlante dalle piume morbide e colorate, di nome Fedo, e attraversa i luoghi dove ha vissuto i momenti più importanti della sua vita per rivivere i sogni e le emozioni che l’hanno segnata. Da Disneyland a Londra ad assistere agli Europei di nuoto, da New York a Vienna, dall’Irlanda a Roma, la narrazione prosegue in un’esplosione di colori ed entusiasmo, di autentica gioia di vivere. E così come ci ha trasmesso Eraclito “non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume”, Giorgia fa ritorno in quei luoghi totalmente cambiata. È la vita ad averla cambiata, ad averle regalato le armi più potenti per difendersi dalle avversità: voglia di scoprire, provare e resistere.
Non siamo soli …
In ogni viaggio che Giorgia racconta non manca al suo seguito lo stuolo di parenti premurosi e incoraggianti e gli amici più cari. Giorgia sa che se le difficoltà tentano di sopraffarla, l’amore della sua famiglia la sosterrà, grazie a sorrisi, incoraggiamenti e sorprese inaspettate.
… per continuare a sognare
Dotata di tenacia e ambizione, Giorgia non si arrende mai. Il suo sogno, sin da bambina, è quello di diventare una affermata campionessa di nuoto, ma anche se la vita non le permette di diventare una campionessa di nuoto, lei non abbandona la sua grande passione di vivere in acqua e intraprende un percorso collaterale diventando giudice di gara. In questo modo resta a contatto con l’acqua, per lei fondamentale. Durante il suo primo viaggio a Disneyland, quando ancora non le era stata diagnosticata la patologia, alla domanda dei suoi genitori su cosa le fosse piaciuto più di tutto durante l’avventurosa esperienza, la piccola Giorgia prontamente risponde: “La piscina dell’albergo”. È proprio nel suo primo tuffo, indossando un costume fucsia dopo aver afferrato una tavoletta, che Giorgia scopre la magia dell’acqua. Immergendosi in quella distesa profonda capirà che può esplorare una dimensione lontana da quella terrestre e percepire sensazioni di leggerezza e libertà.
Come una impavida serena, Giorgia si inabissa in fondali oscuri e attraverso quei tuffi inevitabilmente crescerà, lottando contro la patologia che la mette ogni giorno alla prova per riemergere ogni volta vittoriosa.
Giorgia decide che non saranno le cose che non può più fare come un tempo ad abbatterla ma a cogliere il lato positivo anche nella sua nuova condizione. Ecco, ad esempio che la scoperta di poter saltare le interminabili file alla cassa dei luna park rende una fortuna ritrovarsi in sedia a rotelle. Si diploma, così, con il massimo dei voti, affronta le ostiche lezioni di musica che finiranno per rivelarsi un percorso importante per imparare a muoversi nella vita con passo armonioso e deciso, subisce un delicato intervento alla schiena, si sottopone a continue visite mediche dolorose, trascorre ore e ore a praticare faticosi esercizi di fisioterapia, senza mai demordere.
La malattia per lei non è un’ombra minacciosa che la insegue, ma una compagna che le cammina accanto insegnandole importanti lezioni. Giorgia impara a percepire la vita con una sensibilità nuova, più profonda, attraverso uno sguardo penetrante e un ascolto sempre più attento.
“Sono frequenti le occasioni in cui inevitabilmente cadi, senti male, o non riesci a compiere una semplice azione come togliersi i calzini. Il segreto è fermarsi e studiare con calma ogni singola azione, come ad esempio il modo migliore per rialzarsi da terra, la giusta cosa da fare per alleviare il dolore, oppure lo slancio che devi darti col busto per far arrivare la mano al piede e sfilare il calzino.E non vale solo per una gara, gli esami di pianoforte o una malattia, ma per qualsiasi cosa. Come quando perdi un lavoro e devi preparare un piano d’azione per trovarne uno nuovo, o devi organizzarti lo studio al fine di passare un esame, o per incastrare gli impegni di tutta la famiglia in modo da far filare tutto liscio. È tutta una questione di valutazione.”
Vivere la Vita
“…puro come il suo sguardo sull’Aperto./ E dove noi vediam futuro lui vede invece il tutto,/ e in quel tutto se stesso e salvo sempre”.
(R. M. Rilke)
Vivere volando è un inno alla vita, al coraggio, all’amore. Provare tutte le attrazioni, anche le più pericolose, del luna park, inebriarsi davanti a un piatto di salsicce inglesi, ammirare i teatri in cui hanno suonato i musicisti più famosi d’Europa, passeggiare nei giardini di suggestivi castelli e visitare il museo della Guinness in Irlanda, sentirsi rapiti da uno spettacolo di fuochi pirotecnici, sono solo alcune delle emozioni che una piccola donna di fronte all’immensità del mondo che sorvola sa raccontare con una penna leggera, ma dal tratto intenso che si imprime indelebilmente nel cuore del suo pubblico.
Tornando nei luoghi del passato, Giorgia rivede dunque la se stessa che era, riscoprendo, oggi, una nuova Giorgia, più forte, audace e trionfante, perché Giorgia non ha paura della Vita. E noi lettori non possiamo fare altro che applaudire per il coraggio e inchinarci dinanzi a una piccola e forte donna come Giorgia, per la quale nulla diventa impossibile perché lei davvero ci insegna che:
“vola solo chi osa”
L’incipit di Vivere volando:
“Non so dove stia andando, nemmeno in che luogo mi trovi ora, ma mi sento leggera e libera come non mi sono mai sentita prima. Volo. E lo faccio da sola perché io ho voluto così, con questo compagno di viaggio insolito di cui mi fido, anche se è un po’strano. Questo volatile dalle piume bianche e qualche sfumatura rossa, così maestoso e candido, dall’apertura alare di due metri, mi ospita sulla sua groppa.”
Chi è Giorgia Righi:
Giorgia Righi, classe 1998, è nata il 16 giugno a Urbino e vive a Gallo di Petriano (Pesaro-Urbino). È una ragazza piena di sogni e, spinta da una inarrestabile curiosità, grazie alla sua inesauribile forza di volontà, nuota, è Ufficiale di Gara Fin, studia per via telematica scienze motorie, viaggia continuamente e ama gli sport … anche quelli estremi: si è lanciata con il paracadute da oltre 4.200 metri! “Fai della tua vita uno spettacolo” è il motto che ha scelto per il suo blog overlimit.
Mini-intervista all’autrice:
Cosa ha significato per te scrivere Vivere volando?
“Vivere volando per me è stato un grande lavoro, mettermi a nudo. Ho raccontato delle mete visitate perché adoro viaggiare e poter raccontare ciò che i miei occhi hanno visto. Per far questo mi sono servita di una grossa scatola dove conservo biglietti aerei e cartine dei vari viaggi, che mi hanno aiutata a ricordare nello specifico. È stato un viaggio nel passato che ha rievocato luoghi ed emozioni vissute. Parlo delle persone che sono al mio fianco, di cui Fedo è la colonna portante. Ho voluto dire che per me sono fondamentali, una squadra dove ognuno conta. Con la mia esperienza, intervallata da aneddoti sulla convivenza con la malattia, Spero di poter essere di ispirazione a qualcuno, con disabilità o meno. Il mondo è un posto bellissimo; uscire di casa, sperimentare cose nuove, capire gli altri e sognare. è il senso della vita.
C’è un libro che ti fatto letteralmente volare?
“Coraline è stato il libro che mi ha fatta volare. Prima di allora odiavo la lettura perché la maestra ci obbligava a leggere un libro ogni due settimane per poi farne un riassunto. Questa cosa già da piccola mi stava stretta, volevo essere io a scegliere. A undici anni un mio amico mi ha insegnato ad entrare in libreria, annusare l’odore della carta e lasciarmi attrarre dallo scaffale che più mi piaceva. Questo libro, che mi ha trascinata nel magnifico mondo della fantasia, mi ha insegnato dal principio che la prospettiva è essenziale, perché una cosa che all’inizio Può risultare piccola nasconde un mondo al suo interno. E’ ciò che cerco di mettere in pratica nella realtà: una cosa che a tutti può sembrare scontata come quella di camminare vista con i miei occhi può essere irraggiungibile e molto preziosa. Una cosa che risulta logica come vedere tramonto nel tardo pomeriggio può risultare inimmaginabile per un non-vedente. Leggere queste parole non è concepibile per un bambino africano che non ha a disposizione strumenti tecnologici e un’adeguata connessione. Teniamoci stretto ciò che abbiamo e ammiriamolo con sguardo meravigliato.”
Ali, sogno e amicizia. Comporresti una frase per i lettori di Mi libro in volo con queste tre parole?
“Perché i sogni si avverino gli amici devono essere le nostre ali. Da soli non siamo nessuno, abbiamo sempre bisogno di persone che ci sostengano ed incoraggino. Come in una partita di rugby, dove non potremmo arrivare alla meta se non ci fossero i nostri compagni di squadra a bloccare gli avversari. Incontreremo tanti ostacoli, persone che ci diranno di lasciar perdere, che lo stiamo facendo nel modo sbagliato o che il sogno è troppo grande per noi. Gli amici saranno sempre lì, pronti ad andare contro a queste persone e far risultare il nostro sogno più vicino e concreto.”
Grazie Giorgia per questa importante lezione di Vita!